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Lo zucchero è sicuramente il principale nemico dei denti, in quanto viene trasformato dai batteri della placca in sostanze acide in grado di attaccare lo smalto. Per questo sarebbe consigliabile evitare l’ingestione continua di cibo e ridurre il consumo di quegli alimenti ricchi di zuccheri (merendine, caramelle..) soprattutto al di fuori dei pasti, o prima di andare a letto, senza o dopo aver lavato i denti. Abitudini sbagliate sono inoltre: intingere il succhiotto nello zucchero o nel miele per tranquillizzare il neonato; somministrare liquidi molto zuccherati per favorire il sonno dei bimbi con il biberon; aggiungere zucchero alla frutta grattugiata o alle spremute fresche. La cariogenicità degli alimenti, tuttavia, non è dovuta solo alla quantità di zucchero contenuto nell'alimento stesso ma anche alla sua consistenza. Più un cibo è appiccicoso, più rimarrà sui denti, favorendo la formazione della placca e la sua adesione al dente.
Di seguito la tabella relativa al potere cariogeno dei principali alimenti:
La fluoroprofilassi, cioè la somministrazione di fluoro per la prevenzione delle carie, è una metodica sicura e di indubbia utilità. Tuttavia, poichè sia realmente efficacie è necessario, come consiglia l'Organizzazione Mondiale della Sanità, che l'utilizzo inizi quanto più precocemente possibile e sia costante nel tempo. Le dosi e le metodiche di assunzione, inoltre, devono essere indicate ai genitori dal professionista di riferimento, pediatra e pedodontista, così che possa essere controllata la quantità realmente assunta ed evitare eventuali sovradosaggi che possono determinare fluorosi.
Le vernici al fluoro, applicate nei bambini un paio di volte l’anno come misura preventiva, sembrano costituire un trattamento efficace in grado di produrre un’inversione del processo che porta all’instaurarsi di lesioni cariose, sia nei denti decidui che permanenti. Gli odontoiatri pediatrici utilizzano inoltre le vernici come adiuvanti nel trattamento delle lesioni a macchia bianca. L’utilizzo di questi prodotti fa sì che il fluoro si accumuli sulla placca batterica e nella saliva in forma di fluoruro di calcio. L’ambiente acido produce una reazione con lo smalto sulla superficie dei denti e stimola lo scioglimento del fluoruro di calcio. Questo processo contrasta la demineralizzazione e, al contrario, favorisce la remineralizzazione. Nel caso di lesioni nei denti decidui, sia quattro applicazioni di vernice al fluoro a intervalli settimanali che due applicazioni a distanza di quattro mesi hanno prodotto i risultati sperati nell’inversione del processo verso la carie della macchie bianche. Nei denti permanenti, un regime di tre applicazioni a distanza di tre mesi ha portato a una diminuzione significativa nella prevalenza della carie.
Le sigillature dei solchi proteggono i denti dalla formazione della carie e devono essere effettuate non appena i denti posteriori sono completamente erotti nel cavo orale. La superficie masticante di tali denti, infatti è caratterizzata da una anatomia complessa, ricca di solchi e fossette, difficili da pulire, ed in cui si possono intrappolare residui di cibo con formazione di carie. Il materiale usato per le sigillature è di consistenza resinosa, molto fluida. Scorrendo all'interno dei solchi e delle fossette dei denti, precedentemente ben puliti e detersi, e successivamente indurendosi, ne rende la superficie masticante scivolosa in modo tale che i residui di cibo possano essere rimossi più facilmente. Inoltre la maggior parte dei sigillanti in commercio contengono al loro interno concentrazioni variabili di fluoro che viene lentamente rilasciato nel tempo, contribuendo a fortificare lo smalto e a proteggerlo dalla formazione della carie.
Le sigillature hanno una durata di alcuni anni e vengono controllate regolarmente durante le visite periodiche (sono di colore bianco e quindi ben visibili) e applicate nuovamente nel caso qualcuna di esse dovesse deteriorarsi.
La principale azione preventiva per una corretta igiene orale è la pulizia costante e quotidiana dei denti. E' infatti buona norma lavarsi i denti almeno tre volte al giorno dopo i pasti principali, evitando pasti intermedi qualora non vi sia la possibilità di usare lo spazzolino nell'immediato.
COME LAVARSI I DENTI:
Per svolgere una corretta pulizia dei denti è necessario inclinare lo spazzolino a 45 gradi rispetto ai denti effettuando movimenti verticali rispetto alla superficie dentale, dall'alto verso il basso. In altre parole, per pulire i denti superiori il suo movimento deve avvenire verso il basso, non verso l'alto, in modo da penetrare con le setole anche negli interstizi dentali e con un'inclinazione di 45 gradi, per rimuovere la placca da sotto il colletto gengivale. Per la parte inferiore della bocca vale l'opposto, cioè il movimento deve procedere verso l'alto; ovviamente l'operazione va ripetuta sia sulla parte esterna della dentatura che su quella interna, spesso tralasciata. Per quanto riguarda invece la pulizia della parte masticatoria dei denti posteriori, l'ideale é spazzolare queste superfici prima dal dietro verso l'avanti e viceversa e poi, ad operazione conclusa, con il solito movimento laterale per pulire gli interstizi dentali. Per una corretta igiene orale quotidiana, oltre alla pulizia dei denti e delle gengive dalla placca batterica, non va dimenticata la pulizia della lingua per eliminare batteri e migliorare l'igiene della bocca, con effetti benefici anche sull'alitosi.
L’uso prolungato ed erroneo di biberon e succhiotto può provocare l’insorgere di problematiche dentali, quali la BBTD (Baby Bottle Tooth Decay) o morfologiche (morso aperto anteriore, ipomaxillia, aumentato overjet).
La BBTD è una condizione patologica, causata dal prolungato ristagno di sostanze zuccherine sulla superficie dei denti. Soprattutto se utilizzati per favorire il pisolino, i biberon dolcificati sono molto pericolosi: il flusso salivare si riduce diminuendo il processo di autodetersione e di tamponamento dell’acidità del cavo orale e consentendo agli zuccheri di attaccare lo smalto dei denti cariandoli. Il bambino potrebbe sentire particolare dolore se i denti si cariano, questo perché lo smalto è più sottile e la carie arriva più velocemente alla polpa dentaria. Ulteriore rischio, per i bimbi più piccoli, tra i 2 e 4 anni, è di perdere gli elementi cariati prematuramente con conseguenti problemi legati alla crescita ossea, alla dimensione verticale, alla fonazione.
Anche l’uso del ciuccio, in modo scorretto (posizionandolo di lato o introducendo anche lo scudo in bocca) o protraendone l’ utilizzo dopo i 2 anni, comporterà nel tempo problemi quali la riduzione dell’ampiezza del palato, la protrusione dell’arcata superiore con la conseguente sporgenza degli incisivi superiori, o lo sviluppo del morso aperto (a bocca chiusa i denti anteriori rimangono distanziati tra di loro lasciando un’apertura in cui il bambino può interporre la lingua.
DIAGNOcam è un dispositivo compatto e mobile per il rilevamento della carie allo stadio precoce. Utilizza la tecnologia DIFOTI (transilluminazione con fibra ottica digitale) per illuminare il dente e aiuta a formulare diagnosi di lesioni cariose occlusali, prossimali e del bordo dentale e a rintracciare eventuali crepe. Rileva precocemente e senza emettere raggi X le carie occlusali, interprossimali, secondarie – da quelle superficiali a quelle in dentina – e le lesioni dentali.
L'interno del dente viene, infatti, illuminato da due fasci di luce laser ad una lunghezza d'onda di 780nm ed è utilizzato per convogliare verso il sensore la corrispondente transilluminazione. La videocamera digitale cattura l'immagine generata e la rende visibile sullo schermo di un computer. La sostanza dentale sana si limita ad illuminarsi. Al contrario, le aree che non trasmettono luce, ad es. le carie, risultano ben visibili come macchie scure. Le immagini così rilevate possono essere salvate, rendendo estremamente semplici il monitoraggio e la comunicazione con il paziente. Beneficiano di questa tecnologia soprattutto i bambini, le donne in stato di gravidanza o i pazienti disabili, per i quali è bene evitare l'esposizione alle radiazioni.
Con "abitudini viziate" o "vizi orali" si intendono normalmente quei comportamenti, piuttosto diffusi, di succhiarsi dita, labbra, lingua e oggetti vari. A ciò si aggiungono poi anomalie di respirazione, errori dietetici e parafunzioni autolesive (onicofagia, bruxismo, ecc.)
I principali comportamenti che possono incidere sull’allineamento futuro dei denti di un bambino sono 3:
1- deglutizione atipica;
2- succhiamento del pollice;
3- respirazione con la bocca.
1- Deglutizione atipica
Quando deglutiamo, ci viene naturale chiudere i denti e le labbra, spingendo al contempo la lingua in avanti. È un comportamento a cui non facciamo neanche caso, ma che apprendiamo già da neonati, ancora prima di avere i denti. Durante l’allattamento, infatti, impariamo che – posizionando la lingua in avanti – si crea un sigillo che impedisce all’aria di entrare nel nostro stomaco. Per questo motivo, quando deglutiamo – se abbiamo spazio tra i denti – tendiamo naturalmente a spingere la lingua in avanti, alla ricerca inconsapevole del sigillo.
2- Succhiamento del pollice o del ciuccio
Per il bambino succhiare il pollice è un’azione fisiologica, visto che può essere osservata già nell’embrione dopo 14 settimane dal concepimento.
Il dito e il ciuccio sono una fonte di grande tranquillità e sicurezza nei suoi primi anni di vita, ma può creare problemi nello sviluppo scheletrico, se protratta oltre il dovuto. Quest’abitudine viziata dovrebbe essere interrotta entro i 2 anni d’età, perché altrimenti può alterare la forma delle arcate dentali e delle ossa mascellari in crescita. Infatti, i bambini che mantengono questo comportamento possono soffrire di malocclusioni nella parte posteriore della bocca e uno spostamento in avanti degli incisivi superiori.
3- Respirazione con la bocca
Anche respirare con la bocca (invece che con il naso) può favorire lo sviluppo di malocclusioni dentali e scheletriche. La respirazione orale è spesso frequente nei bambini che hanno un viso e uno spazio rino-faringeo stretti e allungati ed è favorito dall’ingrossamento di adenoidi e tonsille. La malocclusione più frequente in questi persone è il morso crociato laterale posteriore: in pratica, i denti dell’arcata superiore si chiudono dietro a quelli inferiori (o al loro interno). Questa alterato equilibrio nella postura mandibolare può provocare difficoltà nel parlare e nel masticare, per cui è importante intervenire per correggerlo.
Le visite periodiche devono essere effettuate una o due volte l'anno, a seconda delle condizioni di ogni paziente. E' importante non trascurarli, poiché anche un semplice problema, se rinviato può risultare poi difficile da correggere. Durante la visita di controllo si verifica la salute del cavo orale escludendo l'eventuale presenza di carie, tartaro, infiammazioni dei tessuti molli, malposizioni dentali, problemi di crescita scheletrica o disfunzione all'articolazione temporo-mandibolare.
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